martedì 8 agosto 2017

Auxiliario Visigoto 400 A.D. epoca di Onorio






























La distinzione tra le unità legionarie e quelle auxiliarie è rimasta in vigore anche dopo che l'imperatore Caracalla ha concesso, nel 212, la cittadinanza a tutte le popolazioni abitanti entro i confini dell'impero, cittadinanza che, in precedenza, veniva concessa ai soldati auxiliari al termine del loro sevizio.
Da sempre le popolazioni dei paesi ai confini dell'impero, sia entro che fuori, hanno rifornito i ranghi militari.
Dapprima con arruolamenti sparsi distribuendo i soldati nelle varie località territoriali, poi arruolando tribù intere, sempre più numerose, mantenendole unite ma sotto il comando di ufficiali romani.
Poi direttamente sotto il controllo di comandanti "barbari" per i quali la carriera militare diventava sempre più aperta e comune e permetteva loro di raggiungere alte posizioni nelle gerarchie sociali.
Nell'immagine il guerriero indossa una lorica costruita con lamelle di cuoio bollito sopra un giaccone (subarmalis) di stoffa imbottita di crine o feltro.
Non possiede spada ma, appeso alla cintura militare, ha un lungo coltello ed impugna una ascia da guerra.
Lo scudo è rotondo di media grandezza (65 cm. circa) come nella tradizione germanica.
Non indossa elmo e nell'insieme le sue dotazioni sono piuttosto economiche, indice di un basso status nelle gerarchie militari.































L'ascia (dolabra) è da sempre presente nelle dotazioni militari dei soldati romani per un uso tattico, come strumento di lavoro, ed usata solo occasionalmente come arma.














Versioni più ridotte nelle dimensioni, rispetto all'antica dolabra, sono invece utilizzate nel Tardo Impero come armi meno costose della spada, per attrezzare gli arcieri ed alcune truppe auxiliarie.































In un contesto di grandi crisi economiche,  invasioni esterne e continuo stato di guerra si fa sempre più pressante l'esigenza di un risparmio nella costruzione delle attrezzature militari, per poter armare in fretta il maggior numero di soldati.
L'adozione del cuoio al posto del metallo per le loriche, i paragambe o le maniche articolate, ne è una conseguenza.
Non vi sono reperti archeologici che confermino questo uso, vista la deperibilità del materiale, ma vi sono testimonianze scritte che alludono a questo uso.
Negli anni passati alcuni artisti hanno inteso le loriche di cuoio come i modelli muscolari .. ma il grande impegno di tempo e perizia artigianale che sarebbe occorso per la loro costruzione contraddice con l'esigenza che le ha rese necessarie.
Le loriche alla fine del IV° secolo e nel V° secolo erano per la gran parte a costruzione lamellare, perchè anche la produzione della maglia di ferro era diminuita, e l'uso per le lamelle di materiali diversi dal metallo come l'osso ed il cuoio era già da tempo familiare ai militari medio-orientali e noto ai romani, perciò quando si parla di loriche di cuoio è logico pensare al modello più diffuso all'epoca, cioè la lorica semirigida lamellare,  prodotta con un materiale meno costoso cioè, appunto, il cuoio.

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