martedì 9 luglio 2024

 476 - 480 - 486 - 493

Una riflessione sulla reale data della fine della parte Occidentale dell'Impero Romano -
Come si sa la data del 476 è stata adottata secoli più tardi, anche perchè ritenuta carica di fatti connotati da una forte emotività letteraria.
Ma gli storici sono tutti concordi che all'epoca nessuno avvertì un qualche cambiamento : ne la classe senatoria ed i grandi latifondisti terrieri, per i quali nulla cambiava se non la consapevolezza che le proprie tasse servivano a pagare la difesa del territorio tramite l'esercito di Odoacre invece di quello di Oreste. Ne i contadini o la plebe che non avvertivano alcun cambiamento nel loro quotidiano.
Qualche anno prima il Magister Militum Oreste, con un colpo di mano, indusse l'ultimo imperatore riconosciuto dall'Oriente : Giulio Nepote a ritirarsi nei territori della Dalmazia non avendo avendo un numero sufficiente di truppe per opporglisi.
Come tanti generali romani che lo avevano preceduto, non chiese per se la porpora imperiale ma elesse al trono il figlio giovinetto Romolo (la coincidenza di quel nome con il fondatore di Roma è tanto piaciuta agli storici del romanticismo !)
Poco tempo dopo un altro generale romano Odoacre, un giovane che aveva servito per più di dieci anni nell'esercito imperiale, salendo le tappe della carriera e diventando comandante di un forte contingente militare, si presenta sul suolo Italico pretendendo il pagamento in denaro (ormai impossibile) o in terreni dovuto alle sue truppe per i servigi prestati.
Gli imperatori dell'epoca avevano adottato, da tempo, la politica arrogante ed ingenua di assoldare truppe barbare per combattere altre truppe barbare promettendo un premio che non avrebbero mai potuto pagare. La convinzione di essere molto furbi a far combattere tra loro queste popolazioni nella speranza che il vincente sarebbe stato comunque indebolito e gestibile dalle poche risorse militari ancora esistenti a Ravenna ed in qualche altra grande città...non funzionava quasi mai naturalmente.
Le truppe alleate, non pagate, si prendevano quanto loro dovuto con la forza, con razzie alle grandi tenute terriere e persino alla città di Roma, come avvenuto nel 410 da parte di Alarico.
Odoacre dunque si scontra con Oreste, lo vince con relativa facilità e si ritrova al comando della provincia italica.
Occorre sottolineare che di fronte alla giovinezza ed alla bellezza del giovane Romolo, ne rimanga colpito, non lo uccida e gli permetta di vivere in una villa del meridione con una ricca rendita mensile.
Altro aspetto da sottolineare è la sua ricerca di collaborazione con il senato con il quale elaborò l'originale idea politica di non eleggere più nessun imperatore fantoccio, ma di spedire le insegna simboliche dell'impero alla parte orientale : un atto di sottomissione al regime e non di arroganza, come certi storici di molti decenni fa hanno voluto intendere.
Veniamo ora alla data del 480 che segna la morte dell'ultimo imperatore riconosciuto Giulio Nepote per mano di due suoi consiglieri militari.
Le ragioni non sono chiare ma, la più probabile, è che l'imperatore spodestato stesse organizzando un esercito con il quale tornare in Italia, muovere guerra ad Odoacre e riprendersi i territori perduti.
Una azione militare azzardata e dal finale incerto che preoccupava una buona parte dei militari al suo comando.
Questo episodio regalò ad Odoacre la scusa per "vendicare" l'uccisione ed impadronirsi dei territori dalmati.
Se per caduta dell'Impero d'Occidente intendiamo la morte dell'ultimo suo imperatore, è questa la datazione da dare.
Se invece, come anche io credo, dobbiamo intendere la perdita definitiva del territorio romano, allora la data si sposta al 486 anno in cui i Franchi cessano il rapporto di pace con il confinante territorio romano nel nord della Francia (comprendente Parigi) governato da Siagrio, territorio che da tempo era rimasto isolato dalla penisola italiana e si gestiva autonomamente, mantenendo le leggi , l'amministrazione e le guarnigioni romane.
A conferma della sua incontaminata romanità ci sono testimonianze che le truppe romane restanti, quando furono aggregate all'esercito franco, mantennero in battaglia, per altre due generazioni, l'aspetto, le armi e le insegne loro proprie !
A mio avviso, però, mi spingerei ancora più avanti perchè ritengo che i territori governati da Odoacre sono da considerarsi assolutamente romani e costituiscono ciò che resta dell'Impero d'Occidente sino all'invasione della penisola ad opera di Teodorico, giovane re del popolo ostrogoto.
Questo giunge non come un generale con le sue sole truppe per impossessarsi della posizione di comando di Odoacre, ma come un re con il suo popolo . ben 100 mila persone (donne, vecchi e bambini) con carriaggi, animali e di cui solo 20 mila sono guerrieri. Un vero esodo per stabilirsi e creare un regno.
Odoacre era stato chiamato "rex genti erule" semplicemente perchè gli Eruli erano in maggior numero degli Sciri (a cui apparteneva) e degli Alani che costituivano le sue truppe.
Il chè si spiega facilmente perchè gli Eruli erano la fanteria ed Alani e Sciri la cavalleria.
In questo momento storico la cavalleria è diventata molto importante ma il rapporto è comunque di 4 fanti per ogni cavaliere e si spiega così la predominanza degli Eruli in quello che in effetti è stato l'ultimo esercito "romano" prima della conquista degli Ostrogoti.
Un episodio di rilevanza emozionale è certamente la morte di Odoacre colto a tradimento nella cena organizzata da Teodorico al falso scopo di arrivare ad un accordo di pace nel 493, che potrebbe, a mio avviso, ben segnare la fine di un seppur sfumato controllo del territorio da parte dell'impero con l'instaurazione di un vero regno romano-barbarico.