Nel IV° secolo continua il forte investimento in questa tipologia di cavaliere pesantemente armato e protetto di derivazione orientale.
La sua arma principale è il Konto una lunga lancia da usare a due mani e per questo motivo lo scudo è molto piccolo e legato alla spalla sinistra.
Nella raffigurazione il cavaliere indossa una lorica lamellare sopra una normale maglia di ferro, alle braccia ed alle gambe ha protezioni mobili a segmenti da tempo in uso nell'esercito romano e di derivazione gladiatoria. Un collare di maglia completa le estese difese.
L'elmo è una versione del classico modello romano-sassanide più coprente dove alla protezione nasale è sostituita una maschera di ferro a protezione totale del viso.
Generalmente questi elmi non riportano nella cresta centrale tracce della presenza di un cimiero di penne o crine ma, considerando l'alto status di questi reparti, è lecito pensare che lo adottassero.
Il cavallo ha una protezione di scaglie al muso ed al corpo mentre il collo è protetto da tessuto o cuoio imbottito. Questa scelta è dovuta alla insofferenza dell'animale per una corazzatura che gli impedisca i naturali movimenti.
Queste cavallerie erano certamente di grande impatto visivo ed emotivo, al leggero galoppo dovevano produrre un forte rumore e le lance puntate, una notevole impressione, ma non sempre un aspetto tanto bellicoso corrispondeva ad una autentica efficacia, perchè il mantenere la formazione era importante e non semplice ed era sufficiente qualche inconveniente per scombinarla e magari cadere in qualche trappola nemica. Non adeguatamente supportati dalla cavalleria leggera e da un preventivo e nutrito lancio di frecce, la loro azione poteva rivelarsi inefficace.
La sua arma principale è il Konto una lunga lancia da usare a due mani e per questo motivo lo scudo è molto piccolo e legato alla spalla sinistra.
Nella raffigurazione il cavaliere indossa una lorica lamellare sopra una normale maglia di ferro, alle braccia ed alle gambe ha protezioni mobili a segmenti da tempo in uso nell'esercito romano e di derivazione gladiatoria. Un collare di maglia completa le estese difese.
L'elmo è una versione del classico modello romano-sassanide più coprente dove alla protezione nasale è sostituita una maschera di ferro a protezione totale del viso.
Generalmente questi elmi non riportano nella cresta centrale tracce della presenza di un cimiero di penne o crine ma, considerando l'alto status di questi reparti, è lecito pensare che lo adottassero.
Il cavallo ha una protezione di scaglie al muso ed al corpo mentre il collo è protetto da tessuto o cuoio imbottito. Questa scelta è dovuta alla insofferenza dell'animale per una corazzatura che gli impedisca i naturali movimenti.
Queste cavallerie erano certamente di grande impatto visivo ed emotivo, al leggero galoppo dovevano produrre un forte rumore e le lance puntate, una notevole impressione, ma non sempre un aspetto tanto bellicoso corrispondeva ad una autentica efficacia, perchè il mantenere la formazione era importante e non semplice ed era sufficiente qualche inconveniente per scombinarla e magari cadere in qualche trappola nemica. Non adeguatamente supportati dalla cavalleria leggera e da un preventivo e nutrito lancio di frecce, la loro azione poteva rivelarsi inefficace.
Ecco la versione piuttosto protettiva del classico elmo romano-sassanide,
La ricostruzione archeologica mostra una delle maschere che potevano sostituire il paranaso nell'elmo per conferirgli una protezione totale.
Ecco un elmo che popolazioni nordiche hanno probabilmente decorato partendo dalla struttura degli elmi in uso ai Cavalieri Clibanari romani.
Non sono mai stati ritrovati resti originali della parte di protezione riguardante il collo del cavallo.
Al contrario sono state ritrovate armature del corpo sia a scaglie di metallo che di cuoio bollito colorato.
Al contrario sono state ritrovate armature del corpo sia a scaglie di metallo che di cuoio bollito colorato.
La classica sella a quattro corni forniva al cavaliere il necessario equilibrio per poter restare in sella nel momento del forte impatto della lancia contro un avversario, probabilmente esistevano modelli con i corni più estesi e magari corazzati, come questo di una moderna ricostruzione.
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