Il soldato di una Ala di cavalleria dell'epoca degli Antonini è caratterizzato dall'introduzione di un elmo molto coprente con i paraguance molto estesi che si incrociano lasciando scoperta solo la porzione di viso relativa agli occhi, naso e bocca. Sul capo è applicato (spesso con rivetti conici) un robusto rinforzo incrociato. Tale tipologia di elmo, sia nella costruzione in metallo con particolari in bronzo che interamente in bronzo, avrà una grande diffusione e presto verrà adottato (per la sua particolare capacità protettiva) anche dalle fanterie.
La lorica raffigurata è a scaglie, una tecnica che conferiva una vestibilità solo di poco inferiore alla maglia di ferro ma una maggiore protezione ai colpi di punta ed un indubbio colpo d'occhio più gratificante, un aspetto questo non insignificante soprattutto per reparti che seguivano da vicino il comandante o l'imperatore stesso.
I paragambe hanno una estensione mobile che protegge il ginocchio e possono essere molto decorati.
Le spade di cavalleria sono leggermente più strette e molto più lunghe del classico gladio ed in questa epoca sono caratterizzate dall'anello metallico nell'elsa.
Gli scudi sono ancora quelli ovali caratteristici della cavalleria, un poco più stretti rispetto a quelli della fanteria Ausiliaria, ma è molto diffuso anche il modello esagonale di derivazione germanica.
Le armi adottate sono quelle classiche : una corta lancia da impatto ed un contenitore di leggeri giavellotti da lancio.
Un cavaliere con queste caratteristiche era sufficientemente solido per lo scontro diretto ed altrettanto agile per il veloce inseguimento di reparti allo sbando.
La lorica raffigurata è a scaglie, una tecnica che conferiva una vestibilità solo di poco inferiore alla maglia di ferro ma una maggiore protezione ai colpi di punta ed un indubbio colpo d'occhio più gratificante, un aspetto questo non insignificante soprattutto per reparti che seguivano da vicino il comandante o l'imperatore stesso.
I paragambe hanno una estensione mobile che protegge il ginocchio e possono essere molto decorati.
Le spade di cavalleria sono leggermente più strette e molto più lunghe del classico gladio ed in questa epoca sono caratterizzate dall'anello metallico nell'elsa.
Gli scudi sono ancora quelli ovali caratteristici della cavalleria, un poco più stretti rispetto a quelli della fanteria Ausiliaria, ma è molto diffuso anche il modello esagonale di derivazione germanica.
Le armi adottate sono quelle classiche : una corta lancia da impatto ed un contenitore di leggeri giavellotti da lancio.
Un cavaliere con queste caratteristiche era sufficientemente solido per lo scontro diretto ed altrettanto agile per il veloce inseguimento di reparti allo sbando.
In questo bassorilievo possiamo chiaramente vedere cavalieri con lorica di scaglia attorno al
comandante che riceve i segni di resa del nemico.
comandante che riceve i segni di resa del nemico.
Ecco la ricostruzione dell'elmo che caratterizzerà la fine del II° secolo e quasi tutto il seguente III° secolo.
Ecco l'elmo di nuca con quello che si suppone possa essere un sistema per fissare il gancio posteriore.
Ecco un reperto archeologico in un ottimo stato di conservazione.
Un altra immagine di cavaliere dalla Colonna di Marco Aurelio..come sempre si mischiano elementi che raffigurano la realtà dell'equipaggiamento dell'epoca ad altri di natura puramente simbolica : come gli elmi spesso dai tratti attici ed i visi scoperti per omaggiare i soldati ritratti.
Ecco un reperto archeologico della classica scaglia arrotondata e fissata lateralmente l'una all'altra ma libera di muoversi nella parte inferiore.
Ecco un reperto archeologico della classica scaglia arrotondata e fissata lateralmente l'una all'altra ma libera di muoversi nella parte inferiore.
Ecco le classiche spade del periodo Antonino.
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