Nel III° secolo lo scambio di frecce e giavellotti che un tempo precedeva lo scontro vero e proprio, assume un maggiore peso ed i legionari specializzati in questo aumentano di numero e di status.
Gli arcieri non sono più solo di estrazione medio-orientale ma provengono anche dai territori Danubiani come quello rappresentato in figura che indossa un elmo ovale del tipo a segmenti di ferro e bronzo con paraguance e maglia di ferro come paranuca.
La sua arma è l'arco composito di legno, osso e resine di grande efficacia, a tracolla una faretra di cuoio contiene le frecce ed una ascia di piccole dimensioni completa la sua dotazione.
Un giaccone ( subarmalis) di lino o pelle imbottito con crini di cavallo o lana infeltrita costituisce la sua difesa. L'uso di tali giacconi al posto della maglia di ferro o della scaglia era molto diffuso e rendeva più economico il proprio equipaggiamento e conferiva maggiore agilità in situazioni dove lo scontro corpo a corpo era più raro rispetto ad un legionario delle prime file.
La cintura militare è quella dell'epoca con il grande anello di metallo ed i doppi pendenti.
Nella ricostruzione di un bassorilievo il militare è circondato dalle sue dotazioni, tra le quali è visibile il giaccone imbottito (subarmalis) che era indossato sotto le loriche metalliche per attutirne l'effetto dei colpi.
Il metallo delle loriche impediva alla lama di una spada di ferire ma il fendente era comunque paragonabile ad una bastonata, l'imbottitura del subarmalis si occupava appunto di assorbire questo colpo.
Tali giacconi erano indossati anche senza la lorica per fornire una media protezione ai militari delle file arretrate o che necessitavano di maggiore agilità.
Gli arcieri non sono più solo di estrazione medio-orientale ma provengono anche dai territori Danubiani come quello rappresentato in figura che indossa un elmo ovale del tipo a segmenti di ferro e bronzo con paraguance e maglia di ferro come paranuca.
La sua arma è l'arco composito di legno, osso e resine di grande efficacia, a tracolla una faretra di cuoio contiene le frecce ed una ascia di piccole dimensioni completa la sua dotazione.
Un giaccone ( subarmalis) di lino o pelle imbottito con crini di cavallo o lana infeltrita costituisce la sua difesa. L'uso di tali giacconi al posto della maglia di ferro o della scaglia era molto diffuso e rendeva più economico il proprio equipaggiamento e conferiva maggiore agilità in situazioni dove lo scontro corpo a corpo era più raro rispetto ad un legionario delle prime file.
La cintura militare è quella dell'epoca con il grande anello di metallo ed i doppi pendenti.
Nella ricostruzione di un bassorilievo il militare è circondato dalle sue dotazioni, tra le quali è visibile il giaccone imbottito (subarmalis) che era indossato sotto le loriche metalliche per attutirne l'effetto dei colpi.
Il metallo delle loriche impediva alla lama di una spada di ferire ma il fendente era comunque paragonabile ad una bastonata, l'imbottitura del subarmalis si occupava appunto di assorbire questo colpo.
Tali giacconi erano indossati anche senza la lorica per fornire una media protezione ai militari delle file arretrate o che necessitavano di maggiore agilità.
Le asce sono da sempre presenti nell'equipaggiamento dei militari per fini logistici, ma modelli di più piccole dimensioni si diffondono per un uso bellico e forniscono una arma, di più economica costruzione rispetto ad una spada, per equipaggiare per esempio arcieri appiedati.
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