domenica 16 luglio 2017

Arciere a cavallo medio orientale metà del III° secolo A.D.






























Dall'epoca dei Severi si diffonde nell'esercito, in ogni ambito dell'impero, l'uso dell'arciere ausiliario a cavallo.
Si tratta sostanzialmente di un arciere medio-orientale come già lo conosciamo, cioè caratterizzato da un elmo conico di ferro dalla costruzione a segmenti o di bronzo ottenuto da unico elemento metallico imbutito, spesso privo di paraguance e paranuca sostituiti da maglia di ferro o scaglia.
Si difende con una lorica a maglia di ferro o a scaglie e le sue armi sono un arco di materiale composito portato in una faretra di cuoio appesa alla sella ed una spada.
Tunica e pantaloni sono per lo più quelli tipici delle regioni di provenienza, così come le acconciature della criniera e coda del cavallo ed i colorati pendenti delle imbrigliature.
La sella stessa può non essere quella classica a quattro corni ma modelli tipici in uso nelle regioni di provenienza.




Ecco varie ricostruzioni di elmi medio-orientali di tipo conico costruiti a due o più segmenti e privi di paranuca, sostituito da una bandella di scaglia o anche dei paraguance sostituiti da una maglia di ferro.
Il modello n° 1 dotato di protezione nasale è della cavalleria corazzata Sassanide e sarà preso a esempio per gli elmi costruiti nelle fabbriche romane di armi dall'ultimo quarto del III° secolo in poi.






























Gli archi erano il frutto di una articolata costruzione che univa tra loro diversi materiali come il legno, l'osso e particolari resine.
Forniva una forte tensione alla corda che garantiva una notevole capacità di penetrazione della freccia non ostante le sue dimensioni non troppo grandi, dimensioni che ne permettevano un uso agevole anche a cavallo.
Gli esperti arcieri a cavallo si allenavano al tiro al galoppo anche all'indietro ed erano certamente un tipo di cavalieri dalla grande efficacia tattica.

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