Ecco un legionario Lanciario , cioè specializzato nel lancio di leggeri giavellotti che porta con se in una faretra di pelle.
Già dal III° Secolo gli scontri campali erano preceduti da uno scambio di lanci di proiettili di vario genere e questa azione non si limitava ad una breve scaramuccia prima dello scontro vero e proprio con l'avanzata contro il nemico, ma diveniva parte importante e decisiva dello scontro.
Per questo motivo lo status di Lanciario era considerato superiore ad altri.
Nell'immagine il legionario è raffigurato nel modo in cui era più frequente poter vedere un soldato romano in azione, cioè è armato delle sue armi specifiche in questo caso i giavellotti, è dotato dello scudo che ne identifica l'appartenenza, ha bandoliera, spada e cintura tipiche dell'epoca ma non indossa lorica ed elmo se non in caso di battaglia campale.
Possiamo anche supporre che, posizionato nelle file posteriori di uno schieramento, avrebbe potuto presentarsi senza elmo e lorica anche nel caso di battaglia campale.
Sul capo ha un berretto frigio con una sorta di sottogola a trattenerlo in posizione come lo possiamo riscontrare in diversi reperti archeologici.
Già dal III° Secolo gli scontri campali erano preceduti da uno scambio di lanci di proiettili di vario genere e questa azione non si limitava ad una breve scaramuccia prima dello scontro vero e proprio con l'avanzata contro il nemico, ma diveniva parte importante e decisiva dello scontro.
Per questo motivo lo status di Lanciario era considerato superiore ad altri.
Nell'immagine il legionario è raffigurato nel modo in cui era più frequente poter vedere un soldato romano in azione, cioè è armato delle sue armi specifiche in questo caso i giavellotti, è dotato dello scudo che ne identifica l'appartenenza, ha bandoliera, spada e cintura tipiche dell'epoca ma non indossa lorica ed elmo se non in caso di battaglia campale.
Possiamo anche supporre che, posizionato nelle file posteriori di uno schieramento, avrebbe potuto presentarsi senza elmo e lorica anche nel caso di battaglia campale.
Sul capo ha un berretto frigio con una sorta di sottogola a trattenerlo in posizione come lo possiamo riscontrare in diversi reperti archeologici.
Nella stele si possono vedere chiaramente la faretra contenente i giavellotti, lo scudo ovale, la larga e decorata bandoliera e la cintura militare con il grosso anello di ferro.
Ecco una fedele ricostruzione dell'equipaggiamento del secondo quarto del III° secolo.
La tunica a maniche lunghe non ha più le due strisce colorate ( clavi ) che la percorrono per intero ma, al contrario si interrompono e creano piccoli terminali a freccia di varia foggia. A fianco sulle spalle possono aggiungersi altre corte strisce degradanti.
I pantaloni lunghi hanno soppiantato definitivamente le braghe a mezzo polpaccio e l'uso di protezioni di stoffa o pelle alle gambe è ormai generalizzato.
Il mantello, usato inizialmente solo dalla cavalleria, sostituisce gradatamente la paenula con cappuccio nelle dotazioni dei legionari e rimane in uso solo ai pretoriani confermando la classicità del loro abbigliamento.
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